18Mag, 2021 Calcoli biliari: quali fattori aumentano il rischio? Alcuni fattori aumentano il rischio di formare calcoli chiamati anche “pietre” nella colecisti o cistifellea. Si tratta di un piccolo organo situato sotto il fegato, concentra bile, una sostanza liquida necessaria per digerire e assorbire i grassi, e stimolare la peristalsi dell’intestino (il suo naturale movimento). Quali sono i fattori modificabili e non modificabili che aumentano il rischio di calcoli biliari (o della cistifellea)? (credits: pixabay) età e genere: prima dei 50 anni, i calcoli biliari sono più frequenti nelle donne, dopo i 50 anni le probabilità sono uguali ai maschipredisposizione geneticagravidanza: la bile cambia la sua composizione e si svuota in ritardo. Questo favorisce la formazione di calcolidiabete mellito: predispone ai calcoli di colesterolo, anche il meccanismo per cui questo accade non sono ancora del tutto noti elevati livelli di colesterolo: sembra che elevati livelli di colesterolo LDL nel sangue predispongano alla formazione di calcoli biliariobesitàrapida perdita di peso sia nelle diete ipocaloriche, sia dopo chirurgia bariatrica (bypass gastrico). Colica biliare: cosa fare? La presenza di calcoli nella cistifellea è chiamata in termini medici, colelitiasi. Spesso i calcoli non danno sintomi, ma in caso di colica, o peggio infezioni, ittero e pancreatite, è necessaria l’asportazione della colecisti. Infatti, la comparsa di sintomi significa che la funzione della cistifellea è compromessa. L’intervento chirurgico di asportazione della colecisti si chiama colecistectomia e può essere effettuato con tecnica miniinvasiva laparoscopica, con microincisioni e senza suture, così da non lasciare di fatto alcuna cicatrice ma risolvere il problema. Dopo l’intervento in laparoscopia e il ricovero di un giorno, il recupero è molto rapido e la completa ripresa delle proprie abitudini, incluse alimentazione e attività fisica, sono possibili già dal rientro a casa. Si può prevenire la comparsa di calcoli biliari? Sì, è possibile favorire la prevenzione facendo attenzione ad assumere ogni giorno alimenti che hanno dimostrato di ridurre il rischio di formazione dei calcoli biliari. Ad esempio: seguire una dieta povera di grassi saturi (carni rosse, burro, formaggi)aumentare, ma senza eccessi, il consumo di grassi polinsaturi (oli vegetali, olio extravergine di oliva) e frutta a guscio (noci, mandorle, eccetera)integrare con vitamina C che aiuta il colesterolo a “convertirsi” in acidi biliarifare attività fisica regolareperdere peso in caso di sovrappeso e obesitàaumentare le fibre vegetali nella dieta (verdure).