Ernia cos’è e come riconoscerla.

Tutti  hanno sentito parlare di ernia inguinale ma anche di ernia del disco o magari di ernia iatale. Il quadro di ernia si configura infatti con la fuoriuscita di una parte di tessuto dalla sua sede naturale. Ecco che a seconda della area interessata andrà specificata la porzione, l’organo o la regione interessata.

Nel caso dell’ ernia inguinale di cui ci occuperemo si tratta di una patologia assai frequente che colpisce molto più i maschi che le femmine (ne vedremo le ragioni più avanti) in qualunque età della vita.

Si verifica quando le pareti dell’addome a livello dell’inguine si divaricano e si sfibrano non riuscendo più a contenere completamente l’intestino. A questo punto l’intestino stesso preme dall’interno e tende a fuoriuscire trattenuto solamente dai tessuti superficiali e dalla cute. Si osserva quindi un rigonfiamento a livello inguinale Che talvolta può rientrare specie se in posizione orizzontale e tende a ripresentarsi quando il paziente si pone in piedi. Talora il rigonfiamento può rientrare anche per semplice spinta con la mano del paziente verso l’interno e spesso è accompagnato da qualche gorgoglio legato al movimento del liquido contenuto nell’intestino.

Tale condizione non provoca normalmente dolore o tutt’al più qualche sensazione di trazione o di fastidio nella stessa regione inguinale. Il paziente si accorge spesso in modo occasionale di questo rigonfiamento stando in piedi e facendo la doccia. In molti casi il paziente stesso a sospettare la diagnosi magari per una familiarità spesso frequente in questo tipo di patologia altre volte si rivolge al proprio medico che conferma il sospetto.

Una ecografia può verificare la condizione stessa dell’ernia ed il suo contenuto.

Infatti se, come detto l’ernia è costituita prevalentemente da intestino , talora può essere anche del semplice tessuto adiposo a tendere alla fuoriuscita o altre volte la vescica.

Ma veniamo alle ragioni per le quali si può formare l’ernia ed è così frequente nel maschio. Ciò avviene perché il maschio presenta una zona congenitamente più debole che è il canale inguinale; questo canale serve alla discesa del testicolo che come sappiamo nel bambino è ritenuto nell’addome e deve progressivamente scendere sino allo scroto. Questo canale si chiude dopo il passaggio del testicolo ma talora, spontaneamente o sotto l’effetto di sforzi, può riaprirsi.

A questo punto è l’intestino che tende ad impegnarsi in questo spazio e nel tempo come un cuneo riallarga sempre più questo canale passando dalla condizione di ernia inguinale a quella di ernia inguino-scrotale.

Nella donna dove non vi è questa condizione l’ernia è quindi meno frequente. È comunque possibile riconoscere questa condizione anche nella donna anche per la possibilità di un piccolo cedimento nella regione crurale, molto vicina all’inguine. L’ernia crurale può essere difficile da distinguere da quella inguinale, con situazioni anche più critiche.

Merita osservare che non è solo l’inguine una area debole della parete addominale; infatti anche l’ombelico e la regione della linea alba (la linea centrale sopra l’ombelico) possono essere sede di ernie che possono apparire con le stesse caratteristiche che abbiamo descritto a proposito dell’ernia inguinale.

Per le ragioni che abbiamo esposto diventa chiaro come l’ernia non possa regredire spontaneamente una volta comparsa. infatti il difetto erniario o la riapertura del canale può essere riparato solo con un intervento chirurgico.

Un timore spesso comune è quello della complicazione dell’ernia: il più temuto è lo strozzamento erniario. L’ernia strozzata si verifica quando l’intestino fuoriuscito attraverso il passaggio non riesce più a rientrare nell’addome, Questa condizione può creare una sofferenza della parte erniata con mancato arrivo del sangue o alterazione della circolazione sanguigna da stasi. L’intestino strozzato va rapidamente incontro ad una sofferenza tale da portare a ischemia e perforazione.

Si tratta di una complicanza grave fortunatamente non frequente e di cui il Paziente stesso si rende rapidamente conto recandosi al Pronto Soccorso. Sarà infatti necessario un tempestivo intervento per ovviare a questa situazione critica.

Talora l’ernia inguinale provoca lieve dolore o fastidio ma nel tempo, una volta comparso, tenderà inevitabilmente ad aumentare.
Sintomi importanti dell’ernia possono comparire in caso di complicazioni: strozzamento, se l’intestino erniato resta vincolato e imprigionato in questa situazione e non è libero di rientrare. Può andare incontro a sofferenza sino alla necrosi se non si interviene tempestivamente.
E’ importante non arrivare all’ernia strozzata, ma rivolgersi a uno specialista e, dopo la valutazione del chirurgo, provvedere il prima possibile all’intervento (plastica erniaria) mininvasivo eseguito per via laparoscopica.

 

 

INTERVENTO CHIRURGICO – PLASTICA ERNIARIA – RIPARAZIONE ERNIARIA – TECNICA CHIRURGICA

Veniamo ora alla descrizione del tipo di intervento in caso di ernia inguinale. Da molti anni sono ormai in uso le cosiddette “retine”. Sono protesi che vengono impiegate per chiudere il difetto che si è creato nella parete e rinforzare l’area debole che ha ceduto. 

Esistono due possibilità per posizionare queste reti la prima è quella tradizionale cosiddetta “open” che consiste nel  collocare questa protesi attraverso un’incisione a livello dell’inguine che permetta di raggiungere un corretto piano  della parete dove alloggiare la rete. Questo intervento molto impiegato e diffuso negli anni può essere fatto con qualunque tipo di anestesia più frequentemente quella spinale, ma comporta purtroppo il sacrificio di fibre muscolari e fasciali e talora l’interessamento di piccole terminazioni nervose. È poi necessario un periodo piuttosto lungo di inattività (generalmente tre mesi) per la necessaria cicatrizzazione dei tessuti sezionati.

L’altra possibilità è quella attualmente offerta dalla chirurgia laparoscopica cosiddetta mini invasiva. Attraverso tre piccole incisioni di 5:10 millimetri a livello dell’ombelico e ai due lati dell’addome è possibile accedere al versante interno della parete addominale. Senza nessuna sezione muscolare sarà quindi possibile vedere dal lato interno il difetto erniario e andare a chiuderlo con una rete introdotta ovviamente arrotolata e quindi dispiegata a coprire tutta l’area debole.

Nonostante si parli di chirurgia miniivasiva vengono posizionate in tal modo reti la cui superficie è da due a tre volte superiore a quella della reti posizionate con il taglio tradizionale senza alcuna sezione muscolo-fasciale.

Il suo alloggiamento poi avviene in una sede più profonda rispetto a quella usuale della chirurgi open e comunque protetta dal foglietto peritoneale rispetto all’intestino.

Questa sede più lontana dalle terminazioni nervose rende ragione del minore fastidio che questa tecnica offre rispetto a quella tradizionale dove con una certa frequenza i Pazienti lamentavano il fatto di avvertire la presenza della retina stessa.

Con questa tecnica è possibile operare contestualmente anche le ernie bilaterali che si presentano con frequenza che raggiunge un quarto dei Pazienti.

Questo intervento senza sezioni di muscoli e fasce spiega perché il ritorno alla vita quotidiana e alle attività sportive sia così rapido, nell’ordine di pochi giorni e di fatto senza dolore.

L’intervento può essere eseguito in day-hospital infatti pur prevedendo l’anestesia generale necessaria al rilasciamento della parete addominale e alla ottimale collocazione della rete stessa permette di andare a casa il pomeriggio dell’intervento. Nel caso il Paziente risieda a distanza è comunque previsto il pernottamento in clinica e la dimissione la mattina successiva.

In sintesi questo intervento inizialmente proposto per sportivi o soggetti che richiedevano una certa rapida ripresa delle proprie performance si è dimostrato talmente valido ed apprezzato da meritare la sua diffusione e l’estensione a chiunque voglia giovarsi di questi non trascurabili vantaggi. Oggi quest’intervento può essere proposto a chiunque lo desideri ed è stato impiegato in Pazienti di tutte le età sino ai 90 anni con estrema soddisfazione degli stessi Pazienti e dei chirurghi operatori.

 

Testimonanza diretta dei pazienti

Video 01 Pre intervento

 

Video 02 Dimissioni

 

Video 03  – 7 Giorni post intervento